Volltext: Die Verfolgung über den Tagliamento bis zum Piave [12B] (Band 12B Teil II. / 1926)

Brief des Marschalls C a d o r n a. 
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Pallanza (Lago Maggiore) 
13 Maresciallo Cadoma 30 Settembre 1926 
Signor Generale,' 
Ho letio con molto interesse il suo bei libro: „Durchbruch am 
Isonzo" nel quäle gli avvenimenti militari della fine di Ottobre 1917 
sono narrati con chiarezza, ordine, precisione. Mi consenta perö che io 
Le faccia al riguardo, con perfetta libertä e franchezza militare, alcune 
osservazioni. 
Non v'ha dubbio che le operazioni della XIV a Armata (v. Below) 
sono State condotte con molta intelligenza, chiara percezione della 
situazione materiale e soprattutto morale delT avversario, e con molto 
spirito di decisione. 
Ma e altrettanto indubbio che esse sarebbero naufragate se lo 
spirito dell'esercito italiano fosse stato quello di due mesi prima quando 
sfondava le linee austriache sul l'altopiano della Bainsizza per la pro- 
fonditä di 12 chilometri; oppure fosse stato quello di pochi giorni dopo, 
sul Piave e sul Grappa, quando infrangeva tutti gli attacchi austro- 
tedeschi che si scatenavano dal 10 alla fine di Novembre! Lei m'insegna 
che il successo o Pinsuccesso dipende in gran parte dal morale dei 
combattenti. Come si puö spiegare altrimenti che un esercito ridotto 
a metä della sua forza dalla disfatta e dalla disastrosa ritirata, abbiä 
pochi giorni dopo potuto sostenere vittoriosamente i replicati attacchi 
del vincitore, su posizione meno forti e meno fortificate di quelle che 
ovcupava suirisonzo? II Generale Konopicky, giä capo di stato 
maggiore deirArciduca Eugenio, in un suo scritto intitolato: „Vom 
Isonzo zuti Piave" (pubblicate nel V° volume della grande opera dello 
Schwarte: „Der große Krieg 1914—1918"), dopo avere accennato alla 
staunenswert rasch gehobene Kampfkraft der 
Italiener, soggiungeva: „Man hätte kaum für möglich gehalten, 
daß sich ein Heer nach einer so ungeheuren Katastrophe wie die von 
Caporetto es gewesen ist, so schnell wieder zu fassen vermöge." 
Gli e che ora tutti capivano che si trattava di vita e di morte, e il 
Paese e TEsercito insorsero ben decisi alla difesa. 
Dunque tutto e questione di morale, e il morale del nostro esercito 
non era alto nell'Ottobre 1917. Esso stava attraversando una crisi 
simile a quella che ha colpito altri grandi eserdti, crisi spiegabilissima 
colla lunghezza della guerra. Disgrazia volle che esso fosse attaccato 
poprio nel periodo piü acuto della crisi. Se Tesercito francese fosse
	        
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